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La lontana Eris la gemella di Plutone | ESO Italia
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eso1142it — Comunicato Stampa Scientifico

La lontana Eris la gemella di Plutone

Il pianeta nano misurato nei dettagli mentre oscura la luce di una debole stella.

26 Ottobre 2011

Alcuni astronomi hanno misurato per la prima volta con accuratezza il diametro del lontano pianeta nano Eris, cogliendo l'attimo in cui passava davanti ad una debole stella. L'evento stato osservato alla fine del 2010 da alcuni telescopi in Cile, tra cui il telescopio belga TRAPPIST all'Osservatorio di La Silla dell'ESO. Le osservazioni mostrano che la dimensione di Eris quasi perfettamente identica a quella di Plutone. Sembra che la superficie di Eris sia molto riflettente: ci suggerisce che sia coperto uniformemente da un sottile strato di ghiaccio, probabilmente un'atmosfera ghiacciata. I risultati saranno pubblicati nel numero del 27 ottobre 2011 della rivista Nature.

Nel novembre del 2010 il remoto pianeta nano Eris transistato davanti a una debole stella di fondo, un evento che viene chiamato occultazione. Questi eventi accadono raramente e sono difficili da osservare perch il pianeta nano piccolo e molto lontano. Il prossimo evento di questo tipo in cui Eris sar coinvolto non avverr prima del 2013. Le occultazioni forniscono le pi accurate, e a volte le uniche, misure della forma e delle dimensioni dei corpi lontani del sistema solare.

La stella candidata per l'occultazione stata identificata studiando immagini ottenute con il telescopio da 2,2 metri dell'MPG/ESO all'Osservatorio di La Silla dell'ESO. Le osservazioni sono state pianificate con cura e svolte da un gruppo di astronomi provenienti da varie universit (soprattutto francesi belgi spagnoli e brasiliani) che utilizzano -- tra gli altri -- il telescopio TRAPPIST [1] (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope, eso1023) anch'esso a La Silla.

"Osservare l'occultazione prodotta da minuscoli corpi del sistema solare che si trovano al di l di Nettuno richiede una grande precisione e attenta pianificazione. il miglior modo di misurare la dimensione di Eris, senza recarsi sul luogo", spiega Bruno Sicardy, il primo autore dell'articolo.

Osservazioni dell'occultazione sono state pianificate in 26 diversi siti intorno al globo -- tra cui parecchi telescopi amatoriali -- che si trovavano sul cammino che l'ombra del pianeta nano avrebbe percorso, ma solo due sono stati in grado di osservare effettivamente l'evento, entrambi in Cile. Il primo luogo stato l'Osservatorio di La Silla dell'ESO che utilizza il telescopio TRAPPIST e il secondo San Pedro di Atacama ove erano utilizzati due telescopi [2]. Tutti e tre gli strumenti hanno registrato l'improvvisa diminuzione di luminosit quando Eris ha oscurato la luce della stella distante.

Combinando le osservazioni dei due siti cileni si vede che Eris quasi sferico. Questo tipo di misure registra con accuratezza la forma e la dimensione del corpo, se la presenza di grandi montagne non le influenza. molto improbabile per che tali rilievi siano presenti in un grande corpo celeste ghiacchiato.

Eris stato identificato nel 2005 come un corpo celeste di notevoli dimensioni nelle zone esterne del sistema solare. La sua scoperta stata uno dei fattori che hanno portato nel 2006 alla definizione di una nuova classe di oggetti, detti pianeti nani, e alla riclassificazione di Plutone da pianeta a pianeta nano. Eris al momento tre volte pi lontano dal Sole di Plutone.

Mentre osservazioni precedenti, utilizzando metodi diversi, suggerivano che Eris fosse molto probabilmente pi grande di Plutone di circa il 25%, con un diametro stimato intorno ai 3000 km, il nuovo studio prova che i due oggetti hanno praticamente la stessa dimensione. La nuova stima del diametro di Eris di circa 2326 chilometri, con un'incertezza di 12 chilometri. Questa misura fa s che la sua dimensione sia meglio conosciuta di quella della sua controparte pi vicina, Plutone, che ha un diametro stimato tra 2300 e 2400 chilometri. Il diametro di Plutone pi difficile da misurare poich la presenza di un'atmosfera rende i bordi impossibili da rivelare direttamente durante l'occultazione. Il moto del satellite di Eris, Disnomia [3] stato usato per stimare la massa di Eris, che risulta circa il 27% pi pesante di Plutone [4]. Utilizzando sia la massa che il diametro si pu calcolare la densit di Eris, stimata in 2,52 grammi/cm3 [5].

"Questa densit implica che Eris sia probabilmente un grande oggetto roccioso coperto da un mantello di ghiacchio relativamente sottile", commenta Emmanuel Jehin, che ha partecipato allo studio [6].

Si trovato anche che la superficie di Eris molto riflettente, viene riflesso infatti circa il 96% della luce che cade sulla superficie (un'albedo visibile di 0.96 [7]). La riflettivit anche maggiore della neve fresca sulla Terra, rendendo Eris uno dei corpi pi riflettenti del sistema solare, insieme alla luna ghiacciata di Saturno, Encelado. La luminosa superficie di Eris -- come si vede dallo spettro del pianeta -- probabilmente composta da uno strato molto riflettente di ghiaccio, spesso meno di un millimetro, formato da azoto mescolato con metano congelato.

"Questo strato di ghiaccio potrebbe provenire dall'atmosfera di idrogeno o metano del pianeta nano che si condensa come brina sulla superficie quando il pianeta si allontana dal Sole nella sua orbita allungata e raggiunge un ambiente sempre pi freddo", aggiunge Jehin. Il ghiaccio poi pu tornare gassoso quando Eris si avvicina al perielio, il punto pi vicino al Sole, a una distanza di circa 5,7 miliardi di chilometri.

Questo nuovo risultato permette agli astronomi anche di misurare la temperatura della superficie del pianeta nano. Le stime suggeriscono una temperatura per la parte di superficie rivolta al Sole di -238 gradi C al massimo, e un valore ancora inferiore per il lato notturno di Eris.

straordinario quanto possiamo imparare di un oggetto piccolo e distante come Eris osservandolo con telescopi relativamente piccoli mentre passa davanti a una stellina. Cinque anni dopo la creazione di questa nuova classe di pianeti nani stiamo finalmente per conoscere uno dei suoi fondatori.", conclude Bruno Sicardy.

Note

[1] TRAPPIST uno dei pi recenti telescopi robotici installati all'Osservatorio di La Silla: inaugurato nel giugno 2010, ha uno specchio principale di soli 0,6 metri di diametro ed dedicato soprattutto allo studio degli esopianeti e delle comete. Il telescopio un progetto sponsorizzato dal Fondo belga per la Ricerca Scientifica (FRS-FNRS), con la partecipazione del Fondo nazionale svizzero per la Scienza, e viene controllato da Lige.

[2] I telescopi Caisey Harlingten e ASH2.

[3] Eris la dea greca del caos e della discordia; Disnomia la figlia di Eris e dea del malgoverno.

[4] La massa di Eris di 1,66 x 1022 kg, che corrisponde a circa il 22% della massa della Luna.

[5] Per confronto, la densit della Luna di 3,3 grammi/cm3 e quella dell'acqua di 1.00 grammi/cm3.

[6] Il valore della densit suggerisce che Eris sia soprattutto composto da roccia (85%) con un piccolo contenuto di ghiaccio (15%). Quest'ultimo probabilmente uno strato, di circa 100 chilometri, che circonda il grande nucleo roccioso. Questo spesso strato di acqua ghiacciata non deve essere confuso con la sottile atmosfera ghiacchiata sulla superficie di Eris che lo rende cos riflettente.

[7] L'albedo di un ogetto rappresenta la frazione di luce caduta sull'oggetto che viene rimandata nello spazio invece che essere assorbita. Un albedo di 1 corrisponde a un bianco perfettamente riflettente, mentre 0 un nero totalmente assorbente. Per confronto, l'albedo della Luna solo 0.136, simile a quella del carbone.

Ulteriori Informazioni

Questa ricerca stata presentata in un articolo che verr pubblicato nel numero del 27 ottobre 2011 della rivista Nature.

L'equipe composta da B. Sicardy (LESIA-Observatoire de Paris (OBSPM), CNRS, Universit Pierre et Marie Curie (UPMC), Universit Paris-Diderot (Paris 7), Institut Universitaire de France (IUF), Francia) , J. L. Ortiz (Instituto de Astrofsica de Andaluca (CSIC), Spagna), M. Assafin (Observatrio do Valongo/UFRJ (OV/UFRJ), Brasile), E. Jehin (Institut d'Astrophysique de Universit de Lige (IAGL), Belgio), A. Maury (San Pedro de Atacama Celestial Explorations, Cile), E. Lellouch (LESIA, CNRS, UPMC, Paris 7), R. Gil Hutton ( Complejo Astronmico El Leoncito (CASLEO) e San Juan National University, Argentina), F. Braga-Ribas (LESIA, CNRS, UPMC, Paris 7, Francia, e Observatrio Nacional/MCT (ON/MCT), Brasile), F. Colas (OBSPM, IMCCE, UPMC, CNRS, Francia), D. Hestroffer (OBSPM, IMCCE, UPMC, CNRS, Francia), J. Lecacheux (LESIA-OBSPM, CNRS, UPMC, Paris 7, IUF, Francia), F. Roques (LESIA-OBSPM, CNRS, UPMC, Paris 7, IUF, Francia), P. Santos Sanz (LESIA-OBSPM, CNRS, UPMC, Paris 7, IUF, Francia), T. Widemann (LESIA-OBSPM, CNRS, UPMC, Paris 7, IUF, Francia), N. Morales (CSIC, Spagna), R. Duffard (CSIC, Spagna), A. Thirouin (CSIC, Spagna), A. J. Castro-Tirado (CSIC, Spagna), M. Jelnek (CSIC, Spagna), P. Kubnek (CSIC, Spagna), A. Sota (CSIC, Spagna), R. Snchez-Ramrez (CSIC, Spagna), A. H. Andrei (OV/UFRJ, ON/MCT, Brasile), J. I. B. Camargo (OV/UFRJ, ON/MCT, Brasile), D. N. da Silva Neto (ON/MCT, Centro Universitrio Estadual da Zona Oeste (UEZO), Brasile), A. Ramos Gomes Jr (OV/UFRJ, Brasile), R. Vieira Martins (OV/UFRJ, ON/MCT, Brasile, OBSPM, IMCCE, UPMC, CNRS, Francia), M. Gillon (IAGL, Belgio), J. Manfroid (IAGL, Belgio), G. P. Tozzi (INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri, Italia), C. Harlingten (Caisey Harlingten Observatory, UK), S. Saravia (San Pedro de Atacama Celestial Explorations, Cile), R. Behrend (Observatoire de Genve, Svizzera), S. Mottola (DLR German Aerospace Center, Germania), E. Garca Melendo (Fundaci Privada Observatori Esteve Duran, Institut de Cincies de Espai (CSIC-IEEC), Spagna), V. Peris ( Observatori Astronmic, Universitat de Valncia (OAUV), Spagna), J. Fabregat (OAUV, Spagna), J. M. Madiedo ( Universidad de Huelva, Facultad de Ciencias Experimentales, Spagna), L. Cuesta (Centro de Astrobiologa (CSIC-INTA), Spagna), M. T. Eibe (CSIC-INTA, Spagna), A. Ulln (CSIC-INTA, Spagna), F. Organero ( Observatorio astronmico de La Hita, Spagna), S. Pastor (Observatorio de la Murta, Spagna), J. A. de los Reyes (Observatorio de la Murta, Spagna), S. Pedraz (Calar Alto Observatory, Centro Astronmico Hispano Alemn, Spagna), A. Castro (Sociedad Astronmica Malaguea, Centro Cultural Jos Mara Gutirrez Romero, Spagna), I. de la Cueva (Astroimagen, Spagna), G. Muler (Observatorio Nazaret, Spagna), I. A. Steele (Liverpool JMU, UK), M. Cebrin (Instituto de Astrofsica de Canarias (IAC), Spagna), P. Montas-Rodrguez (IAC, Spagna), A. Oscoz (IAC, Spagna), D. Weaver (Observatrio Astronomico Christus, Colgio Christus, Brasile), C. Jacques (Observatrio CEAMIG-REA, Brasile), W. J. B. Corradi (Departamento de Fsica Instituto de Cincias Exatas Universidade Federal de Minas Gerais (ICExUFMG), Brasile), F. P. Santos (Departamento de Fsica, ICExUFMG, Brasile), W. Reis (Departamento de Fsica, ICExUFMG, Brasile), A. Milone (Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais (INPE-MCT), Brasile), M. Emilio ( Universidade Estadual de Ponta Grossa, O.A. DEGEO, Brasile), L. Gutirrez (Instituto de Astronoma, Universidad Nacional Autnoma de Mxico (UNAM), Messico), R. Vzquez (Instituto de Astronoma, UNAM, Messico) & H. Hernndez-Toledo (Instituto de Astronoma, UNAM, Messico).

L'ESO (European Southern Observatory) la principale organizzazione intergovernativa di Astronomia in Europa e l'osservatorio astronomico pi produttivo al mondo. sostenuto da 15 paesi: Austria, Belgio, Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, e Svizzera. L'ESO svolge un ambizioso programma che si concentra sulla progettazione, costruzione e gestione di potenti strumenti astronomici da terra che consentano agli astronomi di realizzare importanti scoperte scientifiche. L'ESO ha anche un ruolo di punta nel promuovere e organizzare la cooperazione nella ricerca astronomica. L'ESO gestisce tre siti osservativi unici al mondo in Cile: La Silla, Paranal e Chajnantor. Sul Paranal, l'ESO gestisce il Very Large Telescope, osservatorio astronomico d'avanguardia nella banda visibile e due telescopi per survey. VISTA, il pi grande telescopio per survey al mondo, lavora nella banda infrarossa mentre il VST (VLT Survey Telescope) il pi grande telescopio progettato appositamente per produrre survey del cielo in luce visibile. L'ESO il partner europeo di un telescopio astronomico di concetto rivoluzionario, ALMA, il pi grande progetto astronomico esistente. L'ESO al momento sta progettando l'European Extremely Large Telescope o E-ELT (significa Telescopio Europeo Estremamente Grande), della classe dei 40 metri, che opera nell'ottico e infrarosso vicino e che diventer "il pi grande occhio del mondo rivolto al cielo".

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Questa una traduzione del Comunicato Stampa dell'ESO eso1142.

Sul Comunicato Stampa

Comunicato Stampa N":eso1142it
Nome:(136199) Eris
Tipo:• Solar System : Interplanetary Body : Dwarf planet
Facility:TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope
Science data:2011Natur.478..493S

Immagini

Artists impression of the dwarf planet Eris
Artists impression of the dwarf planet Eris
soltanto in inglese
The occultation of the dwarf planet Eris in November 2010
The occultation of the dwarf planet Eris in November 2010
soltanto in inglese
Artists impression of the dwarf planet Eris and its moon Dysnomia
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soltanto in inglese
Path of the shadow of the dwarf planet Eris during the occultation of November 2010 (artist's impression)
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soltanto in inglese
Artists impression of the dwarf planet Eris
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ESOcast 38: Faraway Eris is Plutos twin
ESOcast 38: Faraway Eris is Plutos twin
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Path of the shadow of the dwarf planet Eris during the occultation of November 2010
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Artists animation showing the dwarf planet Eris and its moon Dysnomia
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soltanto in inglese
Path of the shadow of the dwarf planet Eris during the occultation of November 2010
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Animation of the principle of the occultation
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soltanto in inglese
The occultation of the dwarf planet Eris in November 2010
The occultation of the dwarf planet Eris in November 2010
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