Äîêóìåíò âçÿò èç êýøà ïîèñêîâîé ìàøèíû. Àäðåñ îðèãèíàëüíîãî äîêóìåíòà : http://www.arcetri.astro.it/po/images/2013_0102.pdf
Äàòà èçìåíåíèÿ: Tue Jan 8 14:33:50 2013
Äàòà èíäåêñèðîâàíèÿ: Sun Feb 3 16:57:45 2013
Êîäèðîâêà:

Ïîèñêîâûå ñëîâà: aldebaran
I cieli di Gennaio e di Febbraio 2013
a cura dell'INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri Gennaio e Febbraio sono mesi invernali, caratterizzati da notti molto lunghe. Alle 22, ora a cui si riferiscono le nostre cartine, il cielo Õ buio e l'osservazione Õ molto agevole. Le nostre cartine del cielo sono calcolate per questa ora alla latitudine e longitudine di Firenze. Mappe del cielo a tempi diversi si possono ottenere gratuitamente al sito web: http://www.arcetri.astro.it/po/sky_maps/maps.html Sole: La seguente tabella riporta l'ora alla quale il Sole sorge e tramonta ogni due settimane nel periodo Gennaio - Febbraio. Sorge 1 Gennaio 15 Gennaio 31 Gennaio 15 Febbraio 28 Febbraio 7:47 7:44 7:31 7:12 6:52 Tramonta 16:50 17:05 17:26 17:47 18:04

Luna: Gennaio inizia con la luna calante, all' ultimo quarto il giorno 5, e luna nuova l' 11. Avremo quindi luna crescente, con il primo quarto il 19, e luna piena il 27. Il mese si concluderÞ quindi con la luna calante. A febbraio avremo l' ultimo quarto il giorno 3, quindi luna nuova il 10. La luna sarÞ quindi crescente per la parte centrale del mese, con il primo quarto il 17 e luna piena il 25. Il mese terminerÞ con la luna calante. Pianeti: Venere - sarÞ visibile brevemente (per poco piÛ di un'ora) prima dell'alba, bassa in direzione sud-est, all'inizio di gennaio. La sua visibilitÞ andrÞ ulteriormente riducendosi nel periodo in esame, fino a confondersi completamente con le luci dell'alba alla fine di Febbraio. Marte, nella costellazione del Capricorno, all'inizio di Gennaio, tramonta poco prima delle 19, dunque due ore dopo il tramonto, ed Õ quindi brevemente visibile la sera, basso in direzione sud-ovest. La sua visibilitÞ diminuisce nel bimestre in esame, in quanto l'ora a cui tramonta rimane quasi la stessa, mentre il tramonto del Sole avviene sempre piÛ tardi. A fine Febbraio sarÞ praticamente invisibile. Giove, nella costellazione del Toro, Õ il protagonista delle sere di Gennaio e Febbraio, visibile fino ad oltre le 5 del mattino all'inizio di Gennaio. La sua visibilitÞ si riduce progressivamente: tramonta dopo le 3 a fine Gennaio, e a prima delle 2 a fine Febbraio. Saturno, fra la costellazione della Vergine e quella della Bilancia, sarÞ visibile nella seconda parte della notte, con visibilitÞ in aumento nel corso del periodo. SorgerÞ infatti intorno alle tre del mattino nei primi giorni di Gennaio, alle una a fine Gennaio, e intorno alle 23 a fine Febbraio. 1


Costellazioni visibili: Guardando gli astri, giÞ gli antichi si erano accorti che gran parte di essi non mutano le posizioni relative e danno luogo a configurazioni fisse: le costellazioni . Al passare delle ore le costellazioni si spostano tutte insieme, ruotando intorno alla stella polare. Quelle piÛ lontane dalla polare, sorgono, tramontano, risorgono nell'arco delle 24 ore cosË come del resto fa il Sole. Le costellazioni visibili a una certa ora cambiano gradualmente, e gli effetti si notano chiaramente da un mese all'altro, ad esempio osservando come cambia l'ora a cui una data stella sorge o tramonta. I pianeti, invece, si spostano rispetto alle stelle al passare dei giorni e dei mesi. Essi sono relativamente vicini a noi e la combinazione del loro moto intorno al Sole con quello della Terra produce uno spostamento rispetto alle stelle ben rilevabile anche ad occhio nudo. Le costellazioni piÛ facilmente riconoscibili in prima serata durante Gennaio e Febbraio sono le tipiche costellazioni invernali: Orione, Toro, Gemelli ed Auriga. La costellazione del Leone, tipica dei mesi primaverili, Õ alta in cielo nella seconda parte della notte, Il Pegaso Õ invece basso sull'orizzonte e prossimo al tramonto. La stella brillante in basso a sinistra della costellazione di Orione Õ Sirio, nella costellazione del Cane Maggiore, ed Õ la stella piÛ brillante nel cielo. Osservazioni con un buon binocolo od un piccolo telescopio: con un buon binocolo o con un piccolo telescopio Õ possibile osservare gli anelli di Saturno, le fasce dell'atmosfera di Giove ed i satelliti Medicei. Galileo con il suo cannocchiale fu il primo a osservare che, a differenza degli altri pianeti, Saturno non appariva come un disco uniformemente illuminato, ma sembrava avere delle appendici laterali. Osservazioni successive con strumenti migliori permisero di mostrare che Saturno Õ circondato da un sistema di anelli. Gli anelli sono in realtÞ composti da polvere, sassi e tanti piccolissimi satelliti che tutti assieme orbitano attorno al pianeta. Gli anelli sono una caratteristica comune a tutti e quattro i grandi pianeti gassosi del Sistema Solare (Giove, Saturno, Urano e Nettuno), ma i piÛ straordinari e gli unici visibili da Terra con strumenti non professionali sono quelli di Saturno. Nella costellazione del Toro sono osservabili due oggetti particolarmente interessanti: l'ammasso delle Pleiadi e la nebulosa del Granchio. Le stelle piÛ brillanti delle Pleiadi sono facilmente osservabili a occhio nudo, ma giÞ con un binocolo o un piccolo telescopio si puÐ apprezzare la magnificenza di questo giovane ammasso stellare, situato a poco piÛ di 350 anni-luce e con un'etÞ stimata nell'ordine di 100 milioni di anni. La nebulosa del Granchio Õ un oggetto molto piÛ difficile da osservare, ma comunque alla portata di ogni amatore munito di un piccolo telescopio e di una buona cartina del cielo. La nebulosa Õ composta dai residui dell'esplosione di una stella. L'esplosione (supernova) fu osservata dagli astronomi Cinesi nel 1054 DC. Le Costellazioni del Gennaio: Orione Õ nostre cartine camp possente cacciatore mese: una delle costellazioni piÛ facili da riconoscere ad occhio nudo. Nelle eggia al centro del quadrante sud. Secondo il mito, Orione era un che si vantÐ con Artemide (dea della caccia) di essere il piÛ grande 2


cacciatore e di poter uccidere qualunque bestia sulla Terra. Per punirlo Gea, dea della Terra, lo fece colpire a morte da uno scorpione. Da allora il gigante cacciatore, i suoi due cani da caccia e lo scorpione sono volati in cielo e formano quattro costellazioni: Orione, il Cane Maggiore, il Cane Minore e lo Scorpione (costellazione estiva, visibile in questo periodo dell'anno solo per poco tempo prima dell'alba). Esistono numerose variazioni di questo mito, ma tutte concordano sulla bravura di Orione come cacciatore e sulla sua perfidia nell'uccidere le prede. Al Planetario di Firenze Õ possibile ascoltare conferenze sulle costellazioni ed i miti. La grande nebulosa di Orione: nella costellazione di Orione vi sono varie regioni dove si stanno formando nuove stelle, la piÛ bella da osservare e facilmente accessibile anche per osservatori non esperti Õ la grande nebulosa di Orione (anche nota come M42). La nebulosa Õ situata nella spada del grande cacciatore e, in buone condizioni di osservazione (lontano dalle luci cittadine!!), Õ facilmente osservabile anche ad occhio nudo. Con un binocolo o un piccolo telescopio la nebulosa Õ osservabile in tutta la sua magnificenza: quattro stelle azzurre brillanti, note col nome collettivo di trapezio, brillano al centro della nebulosa e sono le principali responsabili della nebulositÞ. La nebulosa, infatti, Õ prodotta dalla luce emessa dalle stelle del trapezio che scaldano i resti della nube di gas e polveri dalla quale si sono formate. Immerse nella nebulosa sono migliaia di stelle piÛ piccole, molte visibili solo con telescopi professionali, attorno ad alcune di queste stelle sono stati osservati sistemi planetari in formazione. Febbraio: Toro. La costellazione del Toro Õ facilmente riconoscibile in cielo in prima serata e nelle nostre cartine, Õ situata a nord-ovest di Orione (al centro del quadrante sud). La costellazione Õ caratterizzata da una brillante stella di colore rosso-arancio (Aldebaran) che nell'iconografia classica rappresenta l'occhio del Toro. I membri piÛ brillanti dell'ammasso stellare delle Iadi formano una struttura a triangolo di cui Aldebaran Õ uno dei vertici, rappresenta il muso del Toro, mentre le punte delle due corna sono rappresentate da due stelle moderatamente brillanti a est delle Iadi. Nella visione mitologica classica, la costellazione rappresenta solamente la parte anteriore di un toro. Infatti, nella versione piÛ comune del mito legato alla costellazione, il toro sta nuotando nel Mediterraneo alla volta di Creta, per cui solo la testa e la parte anteriore emergono dalle acque. Il toro altri non sarebbe che il dio Giove, in uno dei suoi molti travestimenti, nell'atto di rapire Europa, la bella figlia del re dei Fenici. Nella costellazione del Toro sono interessanti da osservare, anche ad occhio nudo, le Pleiadi e, con un piccolo telescopio, la nebulosa del Granchio.

Buone osservazioni!

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