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Amerigo
dalle case
dei Vespucci alla corte di Lorenzo
Amerigo Matteo Vespucci nacque a Firenze il 9 di Marzo del 1452 (secondo altri il 1454), terzo dei cinque figli di Nastagio di ser Amerigo e di Lisa di ser Giovanni Mini. I Vespucci risiedevano nel borgo di Ognissanti, dove avevano concentrato i loro palazzi. Per maggior gloria del casato, Simone di Piero volle edificare in quel quartiere un ospedale che dal 1627 verrà detto di San Giovanni di Dio.
La casa Vespucci annovera tra i sui membri capitani, consoli e consiglieri di re. Tuttavia, alla nascita di Amerigo, la famiglia vive in ristrettezze economiche, come ci dimostrano le dichiarazioni al catasto del padre di Amerigo, notaio stipendiato dall'arte dei vaiai (pellicciai). Amerigo viene affidato, per essere educato, allo zio paterno Giorgio Antonio che era l'intellettuale di famiglia, essendo stato allievo di Filippo di ser Ugolino Peruzzi ed avendone frequentato la ricca biblioteca.
In seguito lo zio
di Amerigo si fece domenicano e rimase fedele ai voti espressi, fino alla
morte. Comunque, al tempo in cui riceve l'incarico di educare il giovane
Amerigo, era semplicemente un dotto umanista che teneva una sorta di scuola
privata, per giovani desiderosi di formarsi una cultura generale, non
professionalizzante.
Di fatto Amerigo imparò a leggere e a scrivere correttamente il
latino, quanto bastava per poter lavorare come segretario nelle corrispondenze
diplomatiche. Insieme al latino, il giovane Amerigo assorbe dallo zio una
parte di quel fervore scientifico che caratterizzava le riunioni degli
umanisti fiorentini nel convento di
S.Maria degli Angeli, a cui lo zio aveva partecipato
da giovane. Nel 1478 troviamo Amerigo a Parigi, segretario di Guidantonio
Vespucci, inviato in quella città come ambasciatore di Firenze da Lorenzo
il Magnifico.
Non sappiamo molto del soggiorno di Amerigo a Parigi, ma possiamo supporre che fu per lui un'ottima occasione per sviluppare quel particolare senso dell'osservazione delle persone e delle cose, che fu il tratto caratteristico della sua vita di mercante e di navigatore. Tornato da Parigi nel 1480 lo ritroviamo, a 31 anni, nel 1483, maestro di casa di Lorenzo il Magnifico, dove svolge mansioni, tra le più diverse, sia occupandosi come un fattore dei prodotti della campagna, sia verificando che il vasellame fosse mantenuto in ordine, sia occupandosi dei problemi di cuore di influenti personaggi.
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