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Per procedere allo registrazione si doveva disporre di una
meridiana che indicasse l'istante
del passaggio del Sole al meridiano, poi, con le
tavole dell'equazione del tempo, si poteva ricavare il mezzogiorno di
tempo solare medio .
Non è chiaro quando Harrison pensò di competere per il premio
messo in palio dal Board of longitudes, sappiamo
però che nell'estate del 1730 era a Londra e si incontrava
con Halley che, nel frattempo, era diventato "Astronomer Royal", dopo la morte
di Flamsteed che, negli ultimi anni della sua vita, lo aveva denunciato
perché amava bere brandy e bestemmiava come un capitano di mare.
Halley ricevette Harrison con molta cortesia, ascoltò il suo progetto di
costruire un orologio che fosse capace di funzionare a bordo di una nave e lo
indirizzò dal più grande costruttore di orologi di Londra: George
Graham. Si racconta che Harrison andò a trovare Graham alle dieci del
mattino ed alle otto di sera i due erano ancora a discutere di orologi;
quando si congedarono, Graham aveva concesso ad Harrison, per costruire
l'orologio che aveva progettato, un prestito da restituirsi senza fretta e
senza interessi. Ci vollero cinque anni perché Harrison mettesse a punto
l'orologio che fu chiamato H1 (Harrison numero 1).
L'orologio pesava settantacinque libbre (quasi trentacinque chili!) e stava
dentro un cubo di vetro e legno di circa un metro di lato: era cioè un
oggetto molto ingombrante, ma non usava più il pendolo per
scandire il tempo.
L'orologio fu accolto con entusiasmo da Halley e da Graham, ma
l'ammiragliato, invece di mandarlo subito a fare un lungo viaggio in mare si
contentò di spedirlo, nel Maggio del
1736, a Lisbona a bordo della nave Centurion. Arrivato a Lisbona l'orologio,
con Harrison dietro a custodirlo, fu subito imbarcato di nuovo per
l'Inghilterra sulla nave Orford. Al ritorno il comandante, avvicinandosi alle
coste dell'Inghilterra, aveva comunicato ad Harrison la posizione stimata della
nave. Harrison, in base alla lettura del suo orologio e all'osservazione delle
stelle, poneva la nave a 60 miglia ad ovest del punto stimato, e così
risultò essere. L'orologio H1 sembrava funzionare
e, per la prima volta, il Board of longitudes si riunì, il 30 Giugno
1737, per discutere dei risultati ottenuti da Harrison. In quella riunone,
stranamente, l'unico a parlare contro l'orologio fu il suo costruttore,
Harrison, che si era reso conto dei molti difetti della sua macchina e chiedeva
un anticipo di 500 sterline, per costruirne un secondo prototipo. Nel Gennaio
del 1741, presentò il secondo orologio, l'H2
ed anche in questo caso il critico più spietato fu proprio lui,
Harrison. Di nuovo l'orologio gli valse un ulteriore finanziamento, ma non fu
neanche spedito in mare.
Harrison, che allora aveva 42 anni ed era diventato un cittadino di Londra,
si chiuse nel suo laboratorio e per circa venti anni non si fece più
sentire, fino al completamento del terzo orologio, l'H3
, intorno al 1757. Nel frattempo si era fatto fare da un orologiaio
con cui era venuto in contatto, tale John Jefferys un orologio da tasca, su
suo disegno, includendovi alcuni delle innovazioni degli orologi che andava
costruendo per il Board of Longitudes. Harrison fu colpito della qualità
di questo orologio, e gli bastarono pochi anni per costruirne un altro,
lui stesso, in cui, sfruttando l'esperienza fatta con gli orologi
H1, H2 e H3,
era riuscito a eliminare gli effetti di temperatura, che facevano perdere
ai suoi orologi manciate di secondi, e il rallentamento del meccanismo
associato al ricaricamento della molla. Nasce così l'orologio
H4 che farà vincere agli Harrison, padre e figlio,
il premio di 20.000 sterline, non senza una lunga lotta contro
l'"Astronomer Royal".
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