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Edmund Halley e la declinazione magnetica

Edmund Halley e la declinazione magnetica

Tutti conoscono il nome dell'astronomo Halley, grazie alla cometa che porta il suo nome e di cui previde il ritorno in base alle leggi della nuova fisica, enunciata dal suo amico Isaac Newton. Halley dette anche un notevole contributo allo studio del problema delle longitudini e della navigazione astronomica in genere.
C'era un fenomeno, scoperto da Colombo, che Halley considerava particolarmente importante per risolvere il problema della longitudine: si tratta della declinazione magnetica che consiste nella deviazione dal Nord geografico della direzione delle linee di forza del campo magnetico terrestre, lungo cui si orienta l'ago della bussola. Questa deviazione, non è costante su tutta la Terra, per cui la sua misura poteva servire, anche in mezzo all'oceano, per ricavare la posizione approssimata della nave.

Parte della carta delle declinazioni magnetiche preparata da E. Halley nel 1701

Proprio per produrre una carta dettagliata delle declinazioni magnetiche Halley fu nominato capitano di una nave, la Paramore, con lo scopo di attraversare l'Oceano Atlantico per confrontare le posizioni ottenute con la bussola con quelle ricavate dalle tabelle dei satelliti di Giove (preparate dall'astronomo Cassini). Per ciascuna posizione avrebbe poi dovuto misurare l'ampiezza della declinazione magnetica.
Il viaggio fu un successo, ma le misure di Halley dimostrarono che il metodo non era applicabile se non a qualche caso particolare, perché il fenomeno della declinazione magnetica cambia, anche se lentamente nel tempo, rendendo inutilizzabili, dopo qualche anno, le carte prodotte.

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