Äîêóìåíò âçÿò èç êýøà ïîèñêîâîé ìàøèíû. Àäðåñ îðèãèíàëüíîãî äîêóìåíòà : http://www.arcetri.astro.it/~baglioni/climbing/improve_res.html
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Äàòà èíäåêñèðîâàíèÿ: Tue Oct 2 17:33:30 2012
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Roberto Baglioni Climbing Hints
Nome: Gianluca
Suggerimenti:

Aarrampico da circa 6-7 anni in modo discontinuo. Al primo anno sono arrivato quasi subito al 5c, a vista, in placca appoggiata. Ora scalo a vista sul 6b, nel senso che difficilmente ne sbaglio, e "lavorato" arrivo al 7a+. Tutt'ora in miglioramento, quando mi alleno con continuitÞ...

Consigli personali : -curare tantissimo l'aspetto mentale. Sforzarsi di andare da primi, di volare, imparare a rilassarsi e a non avere paura, ad avere la necessaria "cattiveria" quando serve. E andare a scalare con gente che al tempo stesso comunichi entusiasmo e metta a proprio agio. Se Õ pure gente che scala bene tanto meglio.

-Quando si arriva al "muro", ossia non si riesce a superare un certo livello...a meno di non avere le falesie dietro casa non resta che un buon lavoro al pannello. Se di fondo c'Õ giÞ una certa tecnica nel giro di poco tempo dovrebbe esserci un' "esplosione" di livello : io sono passato dal 6b al 7a+ lavorato in 5 mesi.

Dopo i primi 2 mesi da affrontare con cautela (tendini etc), io mi sono organizzato cosË, seguendo i consigli di un sito :
4 settimane di boulder corti e violenti
3 settimane di boulder allungati, sui 15 movimenti
2 settimane di circuiti con almeno 20 movimenti
1 settimana di scarico/scalata sul facile/giochi di equilibrio, etc.

Non sottovalutare riscaldamento, stretching, recuperi tra una ripetizione e l'altra (di solito 2 minuti e 5-6 quando si Õ troppo "ghisi", per allenamenti di circa 2 ore totali) e tra un allenamento e l'altro. Se qualcosa s'infiamma ridurre subito e drasticamente l'intensitÞ degli allenamenti, magari dedicarsi a movimenti che non stressano la parte interessata. Se non passa, riposo totale.

Provate i blocchi e i circuiti tracciati da altri ma non fatevi spiegare nel dettaglio i movimenti, cercate il vostro metodo prima, poi confrontatelo con quello altrui. Provate sequenze diverse per risolvere gli stessi passaggi cercando di capire quale vi Õ piÛ congeniale e perchÕ.

Se una falesia o una zona di blocchi vi piacciono e pensate di tornarci spesso, sforzatevi di risolvere da soli i passi che non riescono a vista, anzichÕ farveli subito spiegare da chi li conosce giÞ. CosË dovrebbe essere piÛ facile "capire" lo stile del posto e trovare le soluzioni piÛ congeniali.

In falesia piÛ che nei blocchi, esistono pochissimi passaggi davvero "obbligati", a meno di non spengersi davvero molto in alto con le difficoltÞ.

Non stressarsi mai troppo, in ogni caso. Si arrampica meglio se ci si sta divertendo!


Nome: Andrea
Suggerimenti: Nelle uscite in montagna si devono sempre utilizzare scarponi da montagna indossati con due paia di calze ; anche se apparentemente non ce ne sarebbe bisogno, cambiamento del tempo o situazioni di emergenza non possono essere affrontate con delle scarpe da ginnastica

Non c'è nessuna regola scritta nel mondo dell' arrampicata sportiva ogni climber puo' definire il suo gioco, pertanto non esistono regole scritte ma comunque ci sono delle piccole e semplici norme dettate dal buon senso comune.

L'importante è divertirsi è un gioco e ogni gioco deve divertire. Tentare di migliorare serve per stimolare lo stesso divertimento, ma non cerchiamo il grado se questo ci fa perdere la bellezza della arrampicata e soprattutto ci stressa; naturalmente tutto ciò va fatto nella maggiore sicurezza possibile evitate quindi vie chiodate vecchie o eccessivamente esposte:

Il consiglio è quello di arrampicaare in luoghi diversi, su tutte le strutture: boulder, placca, strapiombo, diedri, spigoli ...Su tutti i tipi di roccia: granito, calcare ... Infatti più il climber è polivalente e più i progressi sono veloci. Comunque il miglior allenamento è arrampicare su roccia.


Nome: Mike
Suggerimenti: ciao io ho solo 15anni e arrampico da circa 1anno...tutto quello che posso dirvi è che è bene arrampicare (se si può) con compagni migliori di noi che ci aiutino, soprattutto all'inizio, a migliorare tecnicamente...i risultati arriveranno in fretta: arrampicando con gente in grado di "tirare" 8c-8c+ lavorati in poco più di un anno,e allenandomi solo 2-3 volte la settimana, sono riuscito a passare dal niente al 7a e lo ritengo un risultato soddisfacente...ricordatevi poi che alla base del miglioramento c'è sempre la voglia di farcela!!buon allenamento a tutti


Nome: Luca
Suggerimenti: ciao capo io arrampico da 8 anni e ho cambiato molte volte tipo d'allenamento.Iizialmente facevo tanto muro e trazioni; da quest'anno ho tralasciato un po' il pannello per dedicarmi all'incremento muscolare con pesi e aumento della forza con il pan g. i risultati comincio a vederli,mi ghiso meno e mi tengo mooooolto di più. Io consiglio 2 sedute a settimana di pesi, pettorali ,spalle ,braccia e naturalmente dorso;non dimentichiamo neanche le gambe! tanto squat. al pan una seduta fatta bene basta e pure sul pannello, importante è lavorare molto con la forza,quindi boulder cattivi...la continuità la si fa in smbiente naturale,facendo almeno una decina di vie un grado sotto al limite.. ciao ! il mio indir di posta lucarenero@libero.it


Nome: TICCI
Suggerimenti: ARRAMPICATE IL PIU POSSIBILE ,E COMUNQUE SPECIALMENTE SE AVRETE INTENZIONI DI FARE VIE DI PIU TIRI, FATE UN CORSO NON TANTO PER IMPARARE AD ARRAMPICARE , MA PER PROGREDIRE IN SICUREZZA ,E ....I RISULTATI ARRIVERANNO ANCHE NEL PROGREDIRE


Nome: Franci
Suggerimenti: Il suggerimento più scontato è quello di arrampicare, tanto, su roccia. Sono una principiante vera: ho cominciato poco più di un anno fa, in palestra. Ho la fortuna di essere sciolta e con un buon rapporto peso-potenza, per cui non ho fatto fatica a vedere miglioramenti e a fare un 6a alla prima uscita in falesia, anche se con la corda dall'alto. E qui casca l'asino e arriva il secondo suggerimento: lo stato psicologico quando si va ad arrampicare. E' vero che non tutti i giorni sono uguali, né per il corpo né per la mente, ma andare in falesia incavolati neri è davvero controproducente. Soprattutto se si ha la pretesa di superare i propri liimiti con la corda dal basso. E allora occorre tanta concentrazione per "vedere" i movimenti e muoversi in armonia sulla roccia. Quest'anno ho cominciato l'allenamento a febbraio, niente palestra indoor, pochi pesi a dire la verità, qualche trazione vicino al massimale, e un po' di allenamento aerobico per mantenere una buona base. In effetti il mio obiettivo non la difficoltà estrema in falesia, ma l'alpinismo, su difficoltà più basse, ma dove sicuramente gli ostacoli psicologici sono più complessi, dato l'ambiente. Ultimo suggerimento: seguire l'istinto, non lasciarsi trasportare su gradi estremi se la vera passione porta a qualcosa di diverso, perché solo con una motivazione interiore davvero forte si raggiungono e superano i limiti.


Nome: Gandola Renzo
Suggerimenti: Sono 4 volte che esco ad arrampicare su roccia. Il grado iniziale su cui ho iniziato ? 4+ sul sasso di Remenno in Val Masino. Concentrazione, intrapendenza e un po' di paura che non guasta mai. Il miglior allenamento? la concentrazione e l'armonia dei movimenti che si trovano da secondo su vie gia' fatte e a vista su gradi leggrmente inferiori al tuo massimale. La mia esperienza? limitata ma presto non lo sara'?!... <
> P.S. LA ROCCIA NON VA SCAVATA, SI AFFINA LA TECNICA PORVANDO E RIPROVANDO, IN CASO DI NON RIUSCITA, IL MODELLAMENTO DELLA ROCCIA ARTIFICIALMENTE NON DOVREBBE ESSERE PRATICATO. CIAO A TUTTI


Nome: Yuri
Suggerimenti: All'inizio ero sul 5a 5b a vista. Allenati 3 volte alla settimana in buoni boulder con un buon allenatore o compagno più bravo di te, fate blocchi al limite, al limite per lui, si intende, bastano meno di 2 ore al giorno anche perché di più, i diti... riposa un giorno prima di uscire, e vai a lavorare in falesia a vista tutto quello che trovi poco sotto/sopra il limite un giorno, il seguente vai e prova tutto sopra il limite. A me è servito, da 5c a 6b+, perdonatemi sono ancora giovane forse non sono ancora molto attendibile. Ci vediamo in falesia.


Nome: Alessia
Suggerimenti: personalmente dopo aver passato quasi 2 anni senza schiodarmi dal 5b/5c, sono migliorata tantissimo, sia come grado che come godimento dell'arrampicata, dopo che un mio amico molto bravo ha messo me e gli altri su una parete appoggiata di terzo grado a rifare da capo, o a fare ex novo, tutti i fondamenti del metodo Caruso.
Si progredisce molto di più copn un briciolo di tecnica che con vagonate di trazioni. Lavorare le vie mi è servito molto, ma non perdete l'abitudine di arrampicare a vista, altrimenti dopo aver fatto un 6b potreste scoprire che a vista non siete più capaci di fare nemmeno un 5.


Nome: Leonardo
Suggerimenti: La grande fortuna di questa attivita' e' che ogni arrampicatore puo' affinare la propria tecnica soltanto arrampicando. Allora la domanda che faccio a tutti : che cosa volete di piu' di uno sport dove la tecnica viene affinata praticando l'attivita' stessa?
Ci sono degli sport dove per migliorare tecnicamente bisogna sottoporsi a lunghissime e altrettanto noiose sedute di allenamento. Allora andate tutti ad arrampicare e pensate che le vie non si dovrebbero dividere in gradi di difficolta' ma in gradi di bellezza; cosa vi importa di fare una via di 7c brutta quando invece potreste fare una via di 6a bellissima?
Riflettete su questo punto e magari fatemi sapere qualcosa (e-mail: l.ribaldi@tin.it) La forza soltanto una pura questione pratica, dovete documentarvi sulle tecniche di allenamento, farvi o meglio farvi creare un programma di allenamento e poi trovare la voglia la grinta e la motivazione per portare a termine tutte le sedute di allenamento. Alla fine anche il piu' debole dopo un anno di lavoro riscontrera' dei grossi miglioramenti.
Ma ricordatevi sempre che sara' sempre la tecnica che vi fara' capire e chiudere un tiro duro. Buona arrampicata e grandi risultati a tutti.


Nome: Libera in parete
Suggerimenti: Seppure nella mia ancor limitata esperienza di arrampicatrice e frequentatrice di pareti, quello che mi sento di affermare e' di cercare di non voler semplificare a tutti i costi la disciplina o voler correre troppo nei progressi; soprattutto non fossilizzarsi con il muro artificiale: la palestra indoor e i pesi se proprio vogliamo usarli iniziano a servire maggiormente quando sali a un livello + alto (6c-7); prima quello che conta arrampicare il + possibile su roccia, meglio se con chi ne sa più di te, ma non troppo: assolutamente controproducente farsi trasportare su strapiombi quando a malapena riesci a muoverti a scatti e a pause in placca!!!si corre il rischio di prendere il vizio a movimenti scoordinati e sbagliati, di prendersi una paura che se un po' ci deve essere (senno' cosa arrampichiamo a fare?? :-) ),se diventa troppo pressante, snatura il vero senso dell'arrampicata: il divertimento, la passione, l'allegria (x forza!!) voglia d farsi piacevolmente del male, la sfida con se stessi... mi raccomando, NON CON GLI ALTRI!!!!!
Buon arrampicata a tutti e ricordate G.Tonella : ""L'alpinismo sta sopra i problemi quotidiani. L'alpinismo trascende le frontiere.Gli alpinisti sono tutti fratelli, formano tutti una sola cordata" :-)


Nome: Daniele Manara di Imola
Suggerimenti: Ho frequentato per molti anni una palestra ,ad imola in provincia di bologna, di coointegro(comunicazione integrata) che tutt'ora oggi, ritengo fondamentale come esperienza per conoscere meglio la propria consapevolezza fisica nel muoversi.
Spero innanzi tutto che il mio italiano sia abbastanza pulito per darvi un'immagine di cio' di cui sto' parlando.
Non si tratta di un'arte marziale o di qualche cosa di strano, stratosferico o ultima novita' ma semplicemente una disciplina sportiva, da molti anni esistente,a corpo libero che si svolge assieme ad altre persone con le quali si impara a conoscere il propio corpo e ad interagire.
Tutto cio' credo sia importante al giorno d'oggi in quanto tutti apparentemente vogliono fare vedere che si interessano a te chiedentoti come stai? e poi in realta' o sono superficiali e non ascoltano neanche la risposta o vanno addiritura a culo del mondo e vedono importante solo tutto cio' che per loro serve ad avere dei risultati personali.
Premesso questo passo a dare il mio contributo di esperienza agli arrampicatori che leggeranno questo scritto: vedo dagli arrampicatori di basso,medio e anche alto livello che prendono poco in considerazioine quello che viene definito da alcuni il "ritmo" nell'arrampicata; io lo chiamo in un'altra maniera, penso sia piu' preciso e anche leggermente differente e cioe' energia circolare (dal mio insegnante giuseppe capucci) cio' consiste nel muovermi in parete in modo che l'energia che sviluppo nel movimento si deve fermare il meno possibile in modo da sfruttare sempre il moto che si ha dal movimento precedente, il movimento sucessivo, nella progressione, deve essere dinamico onde evitare sprechi di energia per poi utilizzarla quando sei al limite.
Vi ricortate il video "metamorfosi" di patrick beraulth? rivedetelo varie volte prima di andare a fare un'uscita di arrampicata.
Provate a simulare il modo di arrampicare di patrick e ditemi, dopo qualche tempo, come siete andati.
Sono daccordo che gli allenamenti servono, ma stressano anche molto la testa di un atleta, facendo perdere il gusto di quello che si fa'; questa integrazione che vi suggerisco di sicuro vi fara' risentire il gusto di quello che avete scelto come vostro hobby.
ciao e buon miglioramento daniele


Nome: Lucio Occhipinti
Suggerimenti: Non bisogna avere fretta di far grado, cercare se possibile di fare molte vie a vista e poco lavorato, i risultati, come in tutte le cose si avranno col tempo. Siate contenti di aver fatto un 6a a vista in modo molto pulito (sforzando quanto e solo vuole la via), che un 7a troppo lavorato; ne va della vostra felicita', e se uno non e' felice quando finisce di arrampicare, non ha capito perche' arrampica!


Nome:Francesco
Suggerimenti: Non esiste una regola ma e' sicuro che il progresso nasce da una grande voglia di ottenerlo! Io arrampico il 7b migliorando i movimenti sul muro e consumando due paia di scarpette all'anno su roccia! Ma chi li ha visti mai i pesi!


Nome:HANSY
Suggerimenti: Qua tutti danno consigli e fanno il 7a a vista... Che volete che vi dica ? Dopo il 7a a vista provate la Messner al "Velo della Madonna" Pale di S. Martino ! 5 grado costante, 300mt, due vecchi chiodi piantati personalmente dal mito. Questo significa allenare la mente !


Nome:Fabio
Host: a-re5-40.tin.it
Suggerimenti: Onestamente non mi e' mai piaciuto scrivere quindi saro' breve, ma vi prometto di scrivere spesso. Il consiglio che mi sento di darvi e' quello di arrampicare sempre da primi e rifiutare sempre di salire in top rope Ciao by FAB


Nome:Il drugo (?)
Host: proxy-rr.cselt.it
Suggerimenti: Occorre scalare tanto, sempre, in posti diversi, su roccia diversa, con gente diversa, in tutte le stagioni... Semplice no?!


Nome:L'estremo (?)
Suggerimenti: Io arrampico da 1 anno e in questo periodo di tempo sono passato da 0 a 7a.Come ho fatto?Ho arrampicato una delle cose migliori da fare per migliorare Õ arrampicare di continuo anche tutti i giorni se Õ possibile. Questo Õ l'unico consiglio che posso dare.


Nome:Marco TS
Suggerimenti: Arrampico da parecchio tempo anche se mi sono dedicato realmente a questa attività circa 2 anni e mezzo fa, oggi arrampico fino al 7c... Determinazione, testa, allenamento alla tecnica, allenamento alla forza (pura, resistente...) sono secondo me i punti chiave dell'arrampicata. Ai principianti che vogliano avvicinarsi a questo sport ma anche a quelli che pensano di aver raggiunto un onesto livello di arrampicata (es. 6b a vista) consiglio di rivolgersi all'associazione pi vicina e di non seguire la via da autodidatti... io da solo in 5 anni sono passato da 0 al 6b mentre in soli 2 anni con un assistenza qualificata sono riuscito, in sicurezza, a raggiungere livelli pi che soddisfacienti (7c... ma posso fare di meglio)


Nome:Stefano Medici
Suggerimenti: L'arrampicata quella sana passione che ti attira a salire qualsiasi cosa , anche una fontana. Ti deve venire principalmente da dentro. E' la forza mentale essenzialmente che ti permette di progredire nel tempo. Autocontrollo, tecnica, determinazione, allenamento, sono le principali caratteristiche necessarie per evolversi nel tempo.

Tempo indietro la difficolta' iniziale per un neofita era il terzo o quarto grado, adesso si parte subito con il 5c od il 6a, si frequentano le palestre indoor dove la componente predominante la forza e cosi' si perde di vista la cosa piu' importante: sapersi muovere in equilibrio ed economia con un corretto uso degli arti inferiori.

Ritengo che fino alla difficolta' del 6b non sia necessario un allenamento specifico a secco. La padronanza della tecnica dei movimenti e' fondamentale. Consiglio a tutti lunghi traversi e brevi salite e discese dando continuita' al movimento e ricercando la fluidita' e l'economicita' dei gesti.

Una volta appropriati di una corretta tecnica di base si puo' cominciare ad arrampicare sia con la corda dall'alto che con la corda dal basso con estrema attenzione alla sicurezza della progressione. Arrampicare a vista e senz'altro molto piu' istruttivo e remunerativo per migliorare che lavorare incessantemente gli stessi passaggi.

Aprire una via nuova in montagna credo che sia una delle esperienze piu' belle possibili in montagna. Una volta esaurito l'apprendistato tecnico e mentale e raggiunto una buona padronanza dell'arrampicata ora di cominciare ad allenarsi specificatamente per i gradi piu' duri e quindi via con muscolazione, trave, pannelli ecc.

ATTENZIONE alla quantita' ed alla qualita' dell'allenamento per i muscoli dell'avambraccio e per l'articolazione del gomito. Le tendiniti sono molto rognose quindi buon riscaldamento preventivo, giusto recupero sia tra le serie che nei giorni senza esagerare con i blocchi.

Buon divertimento a tutti!


Nome: Marco Cencetti
Suggerimenti: la materia e' assai vasta. Credo infatti che occorra rifuggire da una visione "chiusa " della arrampicata (e quale sarebbe, quella delle riviste? e quali?), e vederla invece come una attivita' espressiva di carattere personale (come l'arte).

Sono anche un musicista jazz, e credo che sarebbe assurdo ridurre il jazz alla pura tecnica, ad esempio alla velocita' nella esecuzione delle scale etc. Attualmente mi dedico alla apertura di vie dal basso stile Piola (il mio preferito): e' una cosa assai impegnativa: solo per trovare le pareti va via molto tempo e impegno, per non parlare di quando sei in parete dal basso. Tento di interpretare la scalata a modo mio.

Ad ogni modo, per scalare bene occorrono dita d'acciaio e buon uso dei piedi, questo e' innegabile. Consiglio a chi vuole progredire dal 6a-b e sfondare il mitico muro del 6c di allenare le dita. Anche un buon uso del pannello, contrariamente alle tendenze ora in voga, e' ottimo per rinforzare le dita sulla forza pura e anche sulla resistenza (ma per la continuita' e' meglio lavorare direttamente in falesia). Se potete fatevi un minimuro in casa (io c'e l'ho da diversi anni e direi che funziona): vi permettera' di gestire al meglio piccoli spazi quotidiani liberi.

Pensate che la scalata e' fatta di due ingredienti: la tecnica (fisica e mentale) e la forza. Non e' facile combinarli insieme; certo la forza risolve molte situazioni ma arrampicare in modo tecnico e' piu' bello. Infine invito a scalare su una roccia che pochi nella nostra regione frequentano: il granito. Intendo dire il granito moderno, quello difficile di Vogler, F.lli Remy, Piola, dove l'uso difficile dei piedi si combina con la forza e resistenza delle dita (il tutto accompagnato da un buon controllo mentale).

Falesia assolutamente consigliata: VAL VANNINO, una valle laterale della Val Formazza. Oltre 100 vie su splendido granito, spittate fino all' 8a (ma assicuro che il 7a e' molto, molto difficile), difficolta' anche medie e basse e vie lunghe fino a 7 tiri, il tutto servito da ottimo rifugio privato, ambiente bellissimo.



Nome: Giampy
Indirizzo: ca12-61.tiscalinet.it
Suggerimenti: Credo che l'arrampicata non sia da considerarsi uno sport come da definizione o peggio un gesto atletico. Le componenti che influiscono in una buona progressione in falesia sono molteplici:

  1. la capacità di concentrazione
  2. la capacità motoria
  3. l'elasticità muscolare
  4. la forza fisica.
Queste elencate sono tutte componenti che bisogna considerare importanti, quindi curare ed allenare con costanza e continuità. Inizialmente l'arrampicatore neofita dovrebbe concentrarsi essenzialmente sulle prime tre componenti, questo garantisce un 6C su placca a vista e corda dal basso (ovviamente).

La quarta componete va curata nell'arco del tempo, in quanto un accrescimento eccessivo della forza rallenta la progressione, perché gli appigli sulle vie dure sono piccoli ed necessaria una buona struttura tendinea (la robustezza aumenta molto lentamente, meglio terne conto se si desidera arrampicare a lungo) ed inoltre la posizione degli stessi costringe l'arrampicatore ad assumere posizioni inconsuete a cui il fisico deve essere educato.

Per questo ci si convince che una buona dose di potenza si sufficiente per progredire, ma questo vero solo dopo aver acquisito una capacità di movimento in falesia tale da sentire l'esigenza di tenere dei bloccaggi prolungati, ma questo accade dai 7a in su e con strapiombo.

Il suggerimento che personalmente andrebbe dato a chi inizia o chi risiede troppo allungo su uno stesso grado di difficoltà, di migliorare prevalentemente la tecnica motoria che il nostro fisico deve assimilare e per fare questo ci vuole del tempo (mesi di duro lavoro), nel contempo i vostri tendini si rinforzeranno dandovi successivamente la possibilità di concentravi sulla forza resistente e sulla forza pura doti necessari per gli amanti del 7a/c. Credo che arrampicare deve essere considerato un modo di vivere il movimento, se voglio essere edonisti anche estetico, perch solo una buona coordinazione di questi consentirà un concatenamento di movimenti durissimi e quindi un sano 7b o 7c e per pochi 8etc.


Morale: all'inizio meglio non perseguire il grado, eseguite delle ripetizioni su gradi a voi congeniali ma eseguiti ricercando una coordinazione di movimenti armonici, fate tutto "a vista", e la corda "solo dal basso", progressione garantita.

Saluti 7a+/b "a vista" convinto.

P. S. il lavorato! ma...


Nome: LEONARDO PRATESI
Suggerimenti: Se non fate almeno il grado di 6c non allenate e la forza ma arrampicate per raffinare la tecnica vi assicuro che h la base per progredi ire.Ricordate:LA FORZA A DISPOSIZIONE DELLA TECNICA.


nome: Stefania
Suggerimenti: Mi dispiace, ma non sono la persona adatta a consigliare cose da fare per arrapicare meglio... Ma spero di esservi utile lo stesso dicendovi che cosa NON FARE!! Ho iniziato ad arrampiacare direttamente sul 6a a vista, quasi subito con la corda dal basso, con smisurata incoscienza e non poca invidia da parte dei miei colleghi apprendisti.

Purtroppo il tutto e' durato si e no un paio di mesi, perche' non sono riuscita a mettere d'accordo la mia nuova grande passione con l'incombenza dei doveri di studentessa con un bel po' di esami arretrati. E cosi' ho riposto le scarpette e ho aperto i libri.

-1a COSA DA NON FARE: riporre le scarpette nell'armadio. Dopo qualche soddisfazione universitaria mi e' rivenuto il coraggio di assecondare ancora la mia voglia di roccia, ma vista la mia grande passione per la montagna, mi sono orientata verso l'alpinismo. Li' la leggerezza con la quale affrontavo le falesie ha dovuto scontrarsi con la realta': piu' di una volta mi sono trovata in situazioni a rischio di non ritorno e me la sono cavata grazie a un insospettato sangue freddo.

-2a COSA DA NON FARE: affrontare la montagna come una falesia (piu' che un consiglio per arrampicare meglio e' un consiglio per arrampicare a lungo!) Comunque la montagna mi piacque molto fino a un brutto incidente capitato a un amico, il quale non ce lo puo' raccontare. Quasi finiti gli esami che mi separavano dalla tesi, decisi di passare definitivamente all'arrampicata sportiva: un grande ritorno dopo quasi 3 anni! Ritrovai la magnesite, le sparpette strette e dimenticai il mezzo barcaiolo. Ritrovai in breve una forma insperata, ma... NON RIUSCIVO PIU' AD ARRAMPICARE CON LA CORDA DAL BASSO!!! ORRORE! Avete presente un pezzo di legno in parete? Quella ero io quando la parete davanti a me era nuda, senza la rassicurante corda pendere dalla catena... sigh. "Pazienza" dissi. E iniziai ad arrampicare molto da seconda, con qualche exploit da prima che mi toglieva le energie per il resto della giornata. In pratica il mio grado da prima era sempre il 6a, mentre da seconda mi si poteva vedere "liberare" i 6c, tentare i 7a e arrancare sui 7b.

-3a COSA DA NON FARE: arrampicare prevalentemente con la corda dall'alto. Il tutto duro' poco anche stavolta: da ottobre ad aprile, quando mi ammalai di mononucleosi. La malattia mi tenne FERMA (ma proprio FERMA) fino a luglio, quando, in crisi d'astinenza da roccia, organizzai una bella vacanza in Dolomiti. Li', tra la bellezza della roccia e dei paesaggi e la voglia di arrampicare che sprizzava dai polpastrelli, riuscii ad arrampicare con la corda dal basso e a fare il mio secondo (e ultimo!)6c a vista. Il sogno di un inverno rampante si esauri' a settembre. Tornata a casa ero decisa a non mollare piu' e iniziai a tentare una parvenza di allenamento, che fino ad allora non avevo mai preso in considerazione. A cinque minuti da casa mia c'e' una cava dove ci si puo' allenare in strapiombo e ho pensato bene di approfittarne. Non avendo la benche' minima idea di che cosa voglia dire "allenarsi", andavo alla cava tanto per tenermi in movimento durante la settimana e nonostante la mia proverbiale incostanza e la mancanza di un piano organico, riuscivo a vedere di giorno in giorno dei progressi inusitati! Mi confrontavo con gli assidui del luogo e mi accorgevo di non essere messa proprio male: avevo una resistenza notevole e pareva che le mie dita potessero penetrare la roccia. Ero diventata davvero FORTE e non vedevo l'ora di tentare quel maledetto passaggio che mi mancava per liberare quell'agognato 7a+. Lo sperato momento non arrivo', perche' un bel (si fa per dire) giorno, tanto per fare la spiritosa, mi impegnai alla cava in un passaggetto ostico...

... Niente di male se l'avessi tentato a caldo! E invece -idiota- ero fredda come un pinuino e...STRAPPPP! Mi e' partito il sartorio, un muscoletto piccolo piccolo all'interno della coscia. -4a COSA DA NON FARE: i movimenti estremi a freddo. Sembra scontato, ma quando devi stare mesi IMMOBILE per far cicatrizzare il muscolo e poi mesi a rielasticizzarlo, il fatto che sia banale non ti consola affatto! Comunque, passata la convalescenza mi sono finalmente laureata e pensavo che avrei daro di nuovo il via alle danze, ma... Ho iniziato subito a lavorare e in piu' a seguire un master a 700 chilometri da casa.

Provateci voi a trovare il tempo di andare ad arrampiacare!!! Dopo due anni ho finito il master discutendo una tesi e ho iniziato di nuovo l'universita', nonche' un lavoro in piu' che mi impegna il sabato. E in queste condizioni vi pare facile trovare il tempo di andare ad arrampicare!?

-5a COSA DA NON FARE: troppe cose tutte insieme!!

Secondo me la formula per progredire, al di fuori dell'agonismo, non e' tanto nel tipo di allenamento, quanto nel tempo fisico e mentale che si e' disposti a dedicarle.

Che dite ce la posso fare?

Ste


nome: Bruno (Saint Nicolas -Aosta)
Suggerimenti: A mio avviso, l'arrampicata, non e' un atto esclusivamente fisico in cui sia predominante la forza muscolare. Puo' risultare una componente essenziale, ma deve essere accompagnata dalla concentrazione mentale e da un ottimo lavoro motorio. Sono elementi che si acquisiscono e si riescono ad amalgamare solamente con l'esperienza maturata in numerosi anni di attivita'. Il tutto all'insegna dell'arrampicare divertendosi dando prova esclusivamente a se stessi della propria quasi raggiunta sicurezza.


nome:Marco Vecoli
In effetti la cosa piu' difficile e' superare la barriera del 6b. Io sono arrivato abbastanza in fretta ed in modo "naturale" al livello 6b piu' o meno a vista. Mi sono costruito da me una trave che ho sistemato sopra la porta della mia camera e su cui ero solito passare qualche oretta alla settimana, facendo anche "gare" con amici a chi faceva piu' trazioni, a chi teneva piu' a lungo su minuscole prese etc. Niente di scientifico, ma funzionava... Essere "forti" da anche una maggiore confidenza e si tentano vie sempre piu' difficili. Ma penso che tutto sia abbastanza inutile se non si arrampica con una frequenza minima di una volta alla settimana. Questo per le persone "normali". Io credo che tutti possano arrivare ad arrampicare sul 7a da primi con un certo impegno. Anche la motivazione e' importante. Sono passato da periodi in cui per mancanza di motivazione non arrampicavo neanche piu' sul 6a! C'e' anche da considerare che ognuno e' portato per un certo tipo di arrampicata, io per esempio me la cavo bene su placche verticali o leggermente strapiombanti con prese piccole ma nette, mentre sono piu' in difficolta' ad esempio sui diedri o fessure svasate.

L'importante e' arrampicare da primi per abituarsi all'idea della "corda dal basso" e tentare vie "a vista". Ad esempio la palestra di Monsummano e' l'ideale per allenarsi data la chiodatura ottima e l'ambiente "rilassato" (ma anche S. Anna). Quello che facevo io era anche alternare l'arrampicata di "palestra" con vie piu' facili in montagna. Arrampicare su vie facili con chiodature lunghe permette secondo me di valutare i miglioramenti in tecnica e self-confidence, cose che poi ti ritrovi quando affronti vie piu' difficili.

Io mi allenavo, e lo faccio ancora, anche per migliorare la scioltezza, con esercizi di stretching. Piu' che la spaccata (cosa assai difficile da applicare durante l'arrampicata, specie sulle vie attuali) e' secondo me importante la scioltezza dell'anca per alzare il piu' possibile il piede e per schiacciarsi alla parete, trasferendo il piu' possibile il peso del corpo sugli appoggi.

Ora che ho una falesia molto vicino a casa riesco ad arrampicare quasi tre volte a settimana, e non faccio quasi piu' allenamento a secco. Solo che qui le vie sono chiodate da fare paura e quindi mi tengo sempre qualche grado di sicurezza se devo arrampicare da primo. Una cosa che e' molto utile e' anche arrampicare da secondi su delle vie che sono un poco sotto il limite personale con una cintura di pesi (8-10 Kg), mentre considero il discorso "diete" roba da squilibrati (un mio amico ci era quasi rovinato...).

Insomma, sarebbe bene andare a letto almeno tre volte alla settimana con gli avambracci belli gonfi e almeno una volta alla settimana con i piedi doloranti....questa mi sembra una ricetta semplice che possa funzionare un po' per tutti. Se poi si aspira a diventare campioni...allora forse ci vuole qualcosa di piu'.


Nome: david
Suggerimenti: sono arrivato con un po' di difficolta' a livello 6b,ma mi era molto difficile tenerlo. l'unico allenamento che facevo era corsa,palestra e arrampicare.

I miglioramenti sono giunti quando ho iniziato a frequentare amici con un grado molto superiore 7b. Ed ho iniziato a buttarmi su gradi da me impensabili di riuscire a fare. dopo poco tempo ho visto dei miglioramenti ma non mi bastavano. Ho comprato un pannello di allenamento e mi sono costruito il muro in cantina,dopo circa sei,otto mesi sono riuscito a realizzare vie di 7a+. ed adesso lavoro vie di 7b,7b+. Mi alleno al muro 2 volte la settimana e arrampico 2 volte la settimana preferibilmente a camaiore,ma cerco di visitare altre palestre per memorizzare nuovi movimenti.


Nome:Marco Vecoli
Vi propongo un metodo di allenamento che a me pare efficente e si puo' fare in casa (e' due settimane che piove!!). Questo allena la forza-resistenza e la coordinazione. E' la base per un successivo allenamento della forza pura. Gli esercizi si possono fare su listelli di legno che possono essere o due o tre centimetri di larghezza (tre fa meno male alle dita). Un ciclo dura tre settimane e l'allenamento si fa tre volte alla settimana. Gli esercizi consistono in ripetizioni veloci di trazioni (intorno alle 8-10 serie). Non si dovrebbero fare piu' di dieci trazioni. Se normalmente si fanno piu' di dieci trazioni e' meglio aggiungere una zavorra per limitarne il numero. E' essenziale essere rapidi. E' meglio fare poche trazioni (quattro-cinque) rapidamente che molte ma lentamente. Normalmente si dovrebbe fare molta fatica durante l'ultima trazione, o fallirla. Esempio: Otto serie di dieci trazioni (nel minor tempo possibile) con tre minuti di riposo tra l'una e l'altra serie. In questo esempio durante un allenamento efficace, probabilmente si fallira' l'ottava trazione. E' importante mantenere una tecnica corretta durante l'esercizio: cioe' la trazione dovrebbe essere completa (partendo ogni volta da una posizione distesa fino alla totale chiusura delle braccia); concentrando lo sforzo solo sulle braccia e sui dorsali non si dovrebbe oscillare in avanti e all'indietro mentre si fanno le trazioni. Le gambe dovrebbero essere rilassate e distese. La discesa dovrebbe essere veloce cosi' come il cambio di direzione. Se i progressi sono rapidi e' bene aumentare il numero delle serie gia' dalla seconda settimana. In totale questo allenamento dovrebbe durare meno di un'ora. Questo allenamento e' efficace soprattutto a livello degli avambracci. Che ne pensate?? A me pare funzioni.
Ciao
marco


Nome:Marco Vecoli
Per allenare la forza pura bisogna essere in grado di produrre sforzi molto intensi in un brevissimo tempo. Questo e' possibile se si e' gia' raggiunta una certa capacita' di coordinazione delle fibre muscolari. Cioe' tutta la parte del muscolo dovrebbe agire "di concerto" per evitare sprechi. La riproduzione di uno sforzo massimale non e' molto semplice. Comunque la tecnica migliore e' quella degli esercizi "pliometrici".

Un'esercizio che mi sembra ottimo, anche perche' e' divertente, cioe' non palloso, e' il seguente. Ci si appende ad un listello (3 o piu' cm) con le due braccia e si fa una trazione. Poi si lascia una mano fino a cadere su un listello posto piu' in basso (30 cm o piu'), poi si lascia l'altra mano. A questo punto, partendo sempre da una posizione "chiusa" si lancia una mano sulla presa soprastante, poi l'altra e cosi' via continuando fino alla morte. Quando l'esercizio riesce troppo bene o si diminuiscono le dimensioni delle prese o ci si zavorra.

Questo tipo di esercizio e' pericoloso per i tendini e le articolazioni delle dita, quindi bisogna farlo preparati.

Esercizi simili si possono fare anche alla sbarra, "saltando" con entrambe le mani tra due sbarre ad altezze diverse. Cioe' lasciandosi cadere in una certa posizione (braccia chiuse, a 90 gradi, o distese) da una sbarra ad una certa altezza fino ad un altra piu' bassa e cercando poi di raggiungere di nuovo la sbarra piu' alta.

In questo modo il carico che si viene a sopportare durante l'"atterraggio" sulla sbarra (tempo brevissimo) e' superiore al peso corporeo ed e' tanto maggiore quanto maggiore e' la distanza di "discesa" (c'e' infatti l'accelerazione g).

Riprodurre sforzi massimali in arrampicata e' possibile praticamente solo con passaggi di bouldering che involvono lanci, per questo chi ha un muro artificiale e' avvantaggiato. Ma una volta che il passaggio riesce bisogna renderlo piu' difficile, senno' non si progredisce.

Naturalmente durante l'arrampicata "normale" solo atleti molto preparati riescono a raggiungere sforzi massimali; normalmente la situazione e' tale che e' impossibile raggiungere una coordinazione muscolare perfetta (cioe' senza sprechi di energia).

Io mi sto allenando attualmente su passaggi di bouldering strapiombanti, cercando di fare piu' lanci possibile e poi cercando di rifare il passaggio in discesa, sempre lasciandomi "cadere" sulle prese via via piu' basse. Tutto l'esercizio non involve mai piu' di sei-otto movimenti.
ciao
marco


Consigli utili
Attenzione! Disclaimer!
Roberto Baglioni

Last updated:
09:21:20 07-Sep-2006