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Roberto Baglioni Climbing FAQ
FAQ

Domande e risposte sull'Arrampicata Sportiva


L'arrampicata sportiva e il free climbing sono la stessa cosa?

Praticamente sono la stessa cosa, anche se qualche sfumatura di significato merita di essere evidenziata. Il Free Climbing è nato negli USA come reazione all'arrampicata artificiale degli anni 50-60. Nell'alpinismo artificiale lo scalatore sale utilizzando del materiale per la progressione (chiodi, corde staffe ecc.). Nel free climbing al contrario si sale utilizzando solo le mani e i piedi, e il materiale utilizzato (corda moschettoni ecc.) serve solo per la sicurezza dello scalatore. Quindi free significa precisamente senza uso di mezzi artificiali per la progressione. (N.B. Questo non significa che l'arrampicata libera sia migliore di quella artificiale, ma solo che è diversa. Anche l'arrampicata artificiale richiede doti fisiche, coraggio e tecnica).

L'arrampicata sportiva condivide la stessa impostazione, però c'è anche una maggiore caratterizzazione sportiva, quindi tende a diventare una disciplina sportiva che può essere praticata anche in strutture artificiali e all'interno di una palestra. Il free climbing invece rimane soltanto un modo di intendere l'arrampicata, e in quanto tale può essere praticato in qualunque contesto, anche una via alpinistica classica magari aperta in artificiale può essere ripetuta in libera.

L'arrampicata sportiva e l'alpinismo sono la stessa cosa?

Assolutamente NO. L'arrampicata sportiva va distinta dall'alpinismo, anche se poi, in pratica, molti praticano entrambe queste attività. Nell'alpinismo prevalgono le componenti di avventura, di contatto con la natura e di rischio. Spesso, anzi, il superamento del rischio è una delle motivazioni principali dell'alpinismo.

L'arrampicata sportiva al contrario è uno sport e in quanto tale esige di essere praticato in sicurezza. Le prestazioni sono misurabili ed esiste un circuito agonistico. Come in qualunque altro sport l'eventualità di un incidente non può' essere completamente esclusa, tuttavia essendo l'interesse del praticante focalizzato sulla prestazione fisica invece che sul superamento del pericolo, è forte l'esigenza di agire in condizioni il più' possibile sicure.

In sostanza, anche se alpinismo e arrampicata si basano entrambe sulla capacità di salire su una parete rocciosa e quindi superficialmente possono apparire la stessa cosa, in realtà si tratta di due due attività mentalmente assai diverse tra loro, in cui le motivazioni interiori e le regole del gioco tendono a divergere sempre più.

Nell'arrampicata sportiva si sale senza usare la corda?

Falso. La sicurezza dell'arrampicatore è uno dei requisiti fondamentali dell'arrampicata sportiva. Esistono tuttavia dei climber che si sono specializzati nel cosiddetto free solo, in cui lo scalatore sale senza assicurazione e quindi non può permettersi alcun errore. Si tratta comunque di casi rari, di atleti molto preparati e che comunque si cimentano su vie il cui grado di difficoltà rimane ben al di sotto del loro massimale. Un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa pratica l'ha avuto senz'altro la pubblicità, e sempre la pubblicità è responsabile della credenza comune che il free climbing si pratichi senza l'uso della corda.

Dove si pratica l'arrampicata sportiva?

L'arrampicata sportiva si pratica in qualunque struttura rocciosa o artificiale in cui siano state tracciate delle vie di salita. Il tracciatore provvede a fissare lungo il percorso dei chiodi a espansione con degli anelli (spit). Gli spit sono utilizzati da chi sale come ancoraggi per la corda tramite due moschettoni collegati fra loro da una breve fettuccia (rinvio). Un moschettone viene agganciato all'anello e dentro l'altro si fa passare la corda. In cima alla via c'e' una catena anche questa solidamente fissata alla roccia che viene utilizzata per la calata dell'arrampicatore.

Nella maggior parte dei casi le vie sono dei monotiri, cioè vie lunghe al massimo quanto metà della lunghezza della corda, quindi essendo le corde da 50 o da 60 metri le vie sono al massimo di 25 o 30 metri, in modo che l'arrampicatore possa essere calato a terra dal compagno che gli fa sicurezza una volta completata la via.

Cosa significa fare sicurezza al compagno che sale?

Fare sicurezza significa dare corda al compagno che sale ed essere al contempo pronti a bloccare la corda in caso di caduta. Per bloccare la corda si usano dei freni appositi. Ce ne sono diversi tipi, ma i più diffusi sono l'otto e il gri-gri. Fare sicurezza è un compito di grave responsabilità che andrebbe sempre eseguito con estrema attenzione perché in definitiva la sicurezza di chi sale è nelle mani di chi fa, appunto, sicurezza.

E' sufficiente leggere questo documento per cominciare?

Assolutamente NO. Per cominciare occorre prima farsi insegnare le tecniche di assicurazione da un ESPERTO. Corsi di arrampicata vengono organizzati un po' dappertutto, basta informarsi presso le sedi del CAI, o presso la FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana).

31 Maggio 1996

Attenzione! Disclaimer!
Roberto Baglioni

Last updated:
09:21:20 07-Sep-2006