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Il metodo delle distanze lunari

Il metodo delle distanze lunari

Per capire come la Luna entri nel problema delle longitudini, si deve ricordare che la soluzione di questo problema richiede di conoscere, al momento della misura, quale sia l'ora del meridiano di riferimento, ad esempio quello di Greenwich. Il problema delle longitudini può quindi essere risolto utilizzando la posizione di astri mobili in cielo (Luna, satelliti di Giove) come lancette di un grande orologio siderale, oppure strumenti meccanici che mantengono il tempo del luogo di riferimento.
La Luna, con il suo moto tra le stelle, può essere utilizzata come indicatore del tempo. Il nostro satellite, nel suo moto di rivoluzione attorno alla Terra, si muove in cielo di circa 13° al giorno, risultando così l'oggetto celeste più veloce. Poichè si può prevedere la posizione della Luna rispetto alle stelle in funzione del tempo locale di un qualunque luogo, il tempo del meridiano di riferimento può essere calcolato misurando la sua distanza da stelle note e riconosciute.
Potendo calcolare la posizione della Luna con la precisione dell'ordine del primo d'arco (la sessantesima parte del grado), si ricava il tempo del meridiano di riferimento con un errore dell'ordine di due minuti, il che comporta, per la posizione della nave, un errore di circa 30 miglia nautiche all'Equatore e di circa 15 miglia a 60° di latitudine.

La posizione della Luna tra le stelle del Toro, alle 4 ed alle 5 antimeridiane, il
6 Novembre 1998. La stella contrassegnata con la lettera alfa è Aldebaran

In linea di principio il metodo è molto semplice ma richiede che siano soddisfatte tre condizioni:
  1. deve essere nota la posizione delle stelle che vengono interessate dal moto della Luna, con un errore più piccolo di quello che si commette nel calcolo e nella misura della posizione della Luna stessa.
  2. si debbono poter costruire delle tabelle (effemeridi) che prevedano il moto della Luna in cielo, con la stessa precisione.
  3. devono esistere e devono essere facilmente utilizzabili in mare gli strumenti di misura.

Il primo a suggerire il metodo delle distanze Lunari fu Amerigo Vespucci. Egli tentò di determinare la sua longitudine, rispetto a Norimberga, quando si trovava lungo le coste del Venezuela, utilizzando la congiunzione della Luna con Marte il 23 Agosto del 1500.
Tuttavia, la prima proposta completa e consapevole di adoperare la Luna come indicatore di tempo è del 1514 e viene fatta da Johann Werner (1468-1522). Il suo suggerimento rimase noto ad una ristretta cerchia di studiosi fino a quando non lo riprese Pietro Apiano (1495-1552), che ne dette un'ampia descrizione nella sua Cosmografia. Il metodo restò però inutilizzabile finchè non furono realizzate le tre condizioni indicate.

Si deve ad un medico e professore di matematica al College Royale de Paris, Jan-Baptist Morin (1583-1656), l'aver portato all'attenzione di Richelieu, nel 1634, la circostanza che la Luna avrebbe potuto essere utilizzata per trovare le longitudini. Grazie al suo suggerimento, 33 anni dopo fu fondato l'Osservatorio di Parigi.

L'Osservatorio di Parigi

Nel 1674 un altro francese, Sieur de St. Pierre, intimo di Luise de Kéroualle, Duchessa di Portsmouth, (una delle amanti di Re Carlo II di Inghilterra) riesce a far sapere al re di essere a conoscenza di un metodo per determinare la longitudine in mare.

Luise de Kéroualle, Duchessa di Portsmouth

Si trattava della proposta che Morin aveva fatto quaranta anni prima a Richelieu. Una commissione di astronomi, nominata dal re, si espresse dicendo che il metodo era sensato, ma era anche impraticabile, per le stesse ragioni per cui era stato rifiutato in Francia: non era sufficientemente noto il moto della Luna e non esistevano carte stellari sufficientemente precise. Gli inglesi decisero però che valeva la pena di tentare per cui fu fondato, per volere del re, il Royal Observatory nel villaggio di Greenwich, proprio per rendere praticabile il metodo delle distanze lunari. Re Carlo II nominò il giovane Flamsteed Astronomo Reale, con l'incarico di adoperarsi con la massima cura e diligenza a migliorare le tabelle del moto della Luna e misurare le posizioni delle stelle, in modo da risolvere il tanto controverso problema delle longitudini.

L'Osservatorio di Greenwich subito dopo la sua costruzione (Dipinto di autore
ignoto conservato presso il National Maritime Museum di Greenwich)

Il metodo delle distanze lunari divenne praticamente utilizzabile solo nel 1767 quando l'Astronomo Reale Nevil Masklyne dette inizio alla pubblicazione annuale del "Nautical Almanac", in cui erano riportate le posizioni della Luna in funzione del tempo.

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