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La navigazione: arte imperfetta
Alla metà del XVI secolo, le nuove tecniche di navigazione inventate dai portoghesi cominciarono a diffondersi anche presso gli altri naviganti dell'Europa del Nord, non senza incontrare alcune resistenze da parte di elementi particolarmente attaccati alla tradizione. Nuovi strumenti furono inventati per misurare l'altezza del Sole ed altri furono perfezionati per renderne l'uso più agevole. Particolare cura veniva posta nel conservare il tempo a bordo, mediante delle clessidre, e gli errori venivano corretti osservando la culminazione del Sole o utilizzando l'orologio notturno. Tuttavia, Thomas Digges (1546-1595), scrivendo un libro sull'Arte della navigazione dichiara che essa ha una grande imperfezione, ovvero non permette di determinare la longitudine in mare. Ci vorranno quasi 200 anni perché questo problema venga risolto in maniera soddisfacente.
La differenza di longitudine tra due luoghi
può essere calcolata come differenza dei due tempi locali in un certo
istante. La misura del Tempo Solare locale non
creava problemi anche disponendo di una limitata strumentazione astronomica e
la misura poteva essere fatta agevolmente anche a bordo di una nave in
movimento.
Il problema era di conoscere il tempo dell'altro luogo, in mancanza di orologi
affidabili o di sistemi di telecomunicazione. Una risposta, teoricamente
corretta al problema, fu data già nel 1514 da
Johann Werner (1468-1522), riprendendo un'idea di
Amerigo Vespucci. Un metodo alternativo, ma prematuro, basato
sull'impiego dell'orologio, fu suggerito da Gemma Friso nel 1530.
Dal capitolo XVIII dei Principi di Astronomia e Cosmografia di Gemma Frisio:
Noi sappiamo che, nel nostro tempo, sono disponibili orologi di poco
ingombro per il viaggiatore, date le loro piccole dimensioni. Essi spesso
riescono a muoversi con continuità per intervalli di
tempo di 24 ore e, se
lo desiderate, possono farlo indefinitivamente.[se si ha cura di caricarli]
Con questi orologi si può trovare la longitudine seguendo questo
metodo.
Dobbiamo aver cura che, prima di partire, l'orologio sia accuratamente
sincronizzato con il tempo del luogo di partenza.
L'orologio non si deve mai fermare durante il viaggio
Dopo che sono state percorse 15 o 20 miglia, se vogliamo conoscere di
quanto ci siamo spostati in longitudine dal luogo di partenza, dobbiamo
aspettare finchè l'orologio indichi esattamente una qualsiasi ora. Nello
stesso momento dobbiamo trovare il tempo con un astrolabio o con una sfera
armillare. Se questo coincide entro un minuto con il tempo mostrato
dall'orologio, siamo sempre sotto lo stesso meridiano o alla stessa longitudine
e quindi il nostro percorso è stato tutto diretto o verso Sud o verso
Nord. Ma se esso differisce di un'ora o di un qualsiasi numero di minuti, allora
questi devono essere convertiti in gradi e minuti di grado.... ed in questo
modo si è determinata la longitudine.
Con questo metodo io sarei capace di trovare la longitudine dei luoghi anche
se fossi stato trasportato, inconsapevole, lontano mille miglia ed anche se non
fossi a conoscenza della distanza percorsa durante il viaggio....
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